LA BALLATA DI ROBERTO DAL BOSCO
(Anonimo, gennaio 2005)
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Questa che ascolti, o buon compaesano,
è una ballata di stile un po’ vecchio, che canta il gesto di chi di sua mano ferì il Berlusca là, dietro l’orecchio. Roberto Dal Bosco, neanche trent’anni: è a lui che tocca la sorte imprevista di rivestirsi dei fulgidi panni d’un nuovo eroe del centrosinistra. |
Figura semplice, lavoratore,
rifugge schivo ogni sogno di gloria, e mai penserebbe nel suo candore di entrare un giorno nell’itala storia offrendo a tutti, che duri per sempre, un bell’esempio di civile coraggio; in questi giorni di fine dicembre pensa soltanto di fare un bel viaggio |
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e sfogare in Roma la sua passione:
con quattro amiche dal Nord è disceso per fare foto è una grande occasione, lieto è il suo cuore, il volto disteso. Questa vacanza è la giusta mercede per chi cotanto ha sudato in cantiere, pronta è la camera, teso è il treppiede, la sua perizia vuol ben far valere. |
Ma ecco compare in Piazza Navona,
quei che al Governo è insediato, arrogante – ner cavalier d’una schiatta padrona – come nel Tempio il malvagio mercante. Fende la folla la vigile scorta: “Largo sia al premier, o popolo inetto!” Con più tracotanza quanto più è corta, l’atra figura s’appressa al quintetto. |
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Freme Roberto nel coglier lo sguardo
che quell’omuncolo tanto potente lancia alla folla, per dire beffardo “Possiedo io tutto e voi quasi niente!” Ma questo insulto che sempre il signore ama rivolgere alle umili masse ridesta in petto al buon muratore un ben legittimo orgoglio di classe! |
Nel ripensare a quell’attimo intenso,
neanche Roberto sa come spiegarlo: sente soltanto un impulso immenso sente soltanto che non può non farlo. “Foss’io lancia per poterlo ferire foss’io spada per fendergli il cuore!” e alfin impugna, il rio pronto a colpire, il suo corredo da fotoamatore. |
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‘La fotocamera – dicea sovente –
meglio analogica che digitale, di miglior uso è in qualche frangente, perché, più pesante, può far più male!’ Come un anarchico dell’Ottocento, in questo giorno di fine dell’anno coglie Roberto il giusto momento e col treppiede colpisce il tiranno. |
O tu che ascolti e pur uom di sinistra
questa ballata non credi opportuna (“Tra i moderati né un voto conquista, né simpatia riscuoter può alcuna!”), a te lasciamo gli aridi conti e il bilancino delle percentuali, a ben altre imprese ormai siamo pronti, non più vogliam calcoli, ma ideali! |