Le grandi imprese del
Sindaco Poeta
Enrico Hullweck
raccontate in versi a edificazione di grandi e piccini da Fritz il Gatto II episodio: L’albero di Natale |
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1.
Pochi giorni ed è Natale! Ormai tutto è quasi pronto ma è dover municipale preparare il rendiconto: del Comune nelle casse d’un quattrin v’è manco il becco� torneran le vacche grasse, ma per ora siamo a secco! |
2.
Siede Enrico sconsolato con la Giunta nel Palazzo: “Certo tanto ho sperperato per non fare proprio un cazzo� Se non altro è andata bene che con l’ultime monete, giacché il popolo ci tiene, s’è comprato un grande abete. |
3.
Lì davanti al Garibaldi, (1) verde simbol dell’inverno, alti i rami forti e saldi, è l’onor del mio governo!” Mentra parla il nostro Bardo, di Vicenza inclito Duce, posa còccolo lo sguardo sulla pianta in controluce. |
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4.
Ma terribile agnizione toglie al Nostro la favella: nulla ha il pin decorazione, né una luce, né una stella, niente sfere colorate, nero incombe sulla Loggia. (2) “Senza palle”, trema il Vate, “È sicur che qui si sloggia! |
5.
Tollerante è il Vicentino, al qual puoi far ber di tutto, ma a Natal se tocchi il pino adirarsi può di brutto.” Che lo scalzino dall’ara tanto puote la paura che coinvolger vuol Bagnara: (3) “Questa è roba di cultura!” |
6.
La vigilia l’assessore di negozio va in bottega per poi dir con mesto cuore dei colleghi alla congrega: “Ricercando andai perfino a quei cosi con la punta�” “Le Piramidi, (4) cretino!” lo sollecita la Giunta, |
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7.
“�Né un lumino, né una palla puoi trovar senza denari, ‘nessun credito si avalla per il Sindaco e i suoi pari!’; al Natale e ai suoi festoni si dovea pensarci prima di buttare quei milioni per Abalti e per Mishima!” (5) |
8.
Stenta Hullwèck a contenere l’ira sorda che lo piglia nel vedersi ahimè nocchiere di sì inutile flottiglia. Della Musa il prode figlio alza l’ali e prende il volo: ben si sa che nel periglio è l’Eroe davvero solo. |
9.
Corre dunque alla bisogna, ma nel cor cova un presagio di sconfitta e di vergogna. Nel suo ruol di neo Re Magio fruga ovunque, all’opra gobbo, ogni oggetto attento vaglia, ricercando un qualche addobbo fin nei club di Forza Italia. |
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10.
Torna a sera alla sua Sede e nel volto alfin sereno quella luce s’intravede di chi ha il cor d’orgoglio pieno. “Ho già tutto predisposto perché il pino si decori: ogni cosa torna a posto, inchinatevi, assessori!” |
11.
A quel dire le pupille volgon tutti alla finestra: con gran sfoggio di scintille brilla il pin parato a festa! Tra le sfere luccicanti dai fantastici colori s’odon musiche festanti d’invisibil suonatori! |
12.
“Come hai fatto, quanto hai speso?” fa il Consiglio in coro unito: “Ogni addobbo è stato preso là nei club del mio Partito, che per ogni ricorrenza ne ha ben zeppi gli scaffali: sono tutte per Vicenza queste Palle elettorali!” |
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NOTE
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